Risarcimento danni da allagamenti

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Come ottenere un risarcimento danni da allagamenti. Ecco cosa prevede la legge e come far valere i propri diritti al meglio.Alla stampa piace chiamarle bolle d’acqua, la realtà è che si tratta semplicemente di forti acquazzoni, ma cosa prevede la legge per il risarcimento danni da allagamenti? Forti piogge, straripamenti della rete di tubature sotterranea, ma anche dei torrenti o dei fiumi che passano per le nostre città. Tutto questo può arrecare dei seri danni alle proprietà private dei cittadini. Si pensi ad esempio alle cantine o ai garage, ma anche alle abitazioni site ai piani terra o i negozi, senza escludere i capannoni di aziende e imprese o i veicoli parcheggiati lungo le strade. I danni provocati possono in alcuni di questi casi risultare ingenti. Ma chi è il responsabile di questi danni?

 

 

Risarcimento danni da allagamenti, la legge

 

Questa è probabilmente la prima domanda che ci si pone quando si è vittima di un allagamento: ora chi paga i danni? La legge italiana prevede che, se questi danni sono stati causati da una scorretta o assente manutenzione della rete viaria, la quale avrebbe potuto impedire gli allagamenti, allora il responsabile è l’ente manutentore che ha in custodia il bene. Questo significa che se, per esempio, il Comune dove viviamo non avesse diligentemente fatto manutenzione sui canali di scolo dell’acqua della città. E questi ultimi fossero stati causa di allagamenti. Allora il Comune sarebbe ritenuto responsabile dei danni arrecati dall’allagamento. È quella che viene definita “responsabilità oggettiva per cose in custodia”. Questo è chiarito dal Codice Civile all’articolo 2051. Il quale recita esplicitamente: “Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito.”

 

 

Risarcimento danni da allagamenti, il caso fortuito

 

Se il Codice Civile è chiaro per quello che concerne la responsabilità dell’ente manutentore al quale è dato in custodia il bene. Non lo è altrettanto su quello che è il caso fortuito. Ma in questo frangente alcune sentenze sono utili per capire di cosa si tratta. In linea di principio, se l’ente manutentore ha effettuato tutto ciò che era in suo potere per impedire l’allagamento, ma quest’ultimo è comunque avvenuto a causa di un evento eccezionale e imprevedibile, allora si può parlare di caso fortuito. In questo caso l’ente non avrà responsabilità. Ma i Giudici nel tempo hanno chiarito alcuni aspetti.

 

 

Risarcimento danni da allagamenti, le sentenze

 

La Cassazione si è espressa numerose volte su casi simili. Esaminando alcune sentenze si può affermare che dei forti temporali prolungati nel tempo possono essere considerati caso fortuito, ma non tutti i temporali eccezionali lo sono sempre (Cass. sent. n. 5658/10). Infatti il Comune potrebbe essere comunque considerato responsabile se con la sua negligenza avesse aggravato il danno. Questo potrebbe succedere per esempio se non fossero state pulite le grate sulle strade (Cass. sent. n. 5877/16). Ma anche se l’allagamento fosse stato amplificato dall’insufficienza del sistema di deflusso delle acque presente sulle strade (Cass. sent. n. 26545/14).

 

 

Risarcimento danni da allagamenti, cosa fare?

 

Per poter chiedere risarcimento danni devono sussistere questi punti imprescindibili:

  • Si deve aver subito un danno.
  • Vi deve essere un comportamento scorretto o illegittimo di qualcuno.
  • Deve esistere un nesso causale tra il comportamento scorretto e il danno subito.
  • Si deve poter provare che il nesso causale tra comportamento e danno sia effettivo.

 

Il consiglio, per chi abbia subito danni a causa di allagamenti, è quello di rivolgersi a un avvocato per poter far valere al meglio i propri diritti.

 

AL Assistenza Legale

Dott. Claudio Bonato

www.alassistenzalegale.it

 

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