Risarcimento da Equitalia, ecco quando è possibile

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Risarcimento da Equitalia, ecco quando è possibile chiederlo, cosa prevede la legge e come far valere al meglio i propri diritti.Solitamente è lei a esigere dei soldi, ma ci sono dei casi in cui è possibile chiedere un risarcimento da Equitalia. Tutti noi siamo a conoscenza che Equitalia è l’agenzia di riscossione facente capo all’Agenzia delle Entrate. Avere a che fare con questa agenzia può essere fonte di forti ansie e stress. Fermi dell’auto, pignoramenti di beni, ma anche ripetute intimazioni di pagamento. Quando queste richieste da parte dell’agenzia risultano essere illegittime allora la giurisprudenza afferma che si possa chiedere un risarcimento danni per quanto patito.

 

 

Risarcimento da Equitalia, la giurisprudenza

 

L’ultima sentenza in merito a questo argomento è la n. 12413 del 16 giugno 2016 della Corte di Cassazione. In questa sentenza i giudici ha chiarito che il semplice disagio, il fastidio, il disappunto o la sola ansia per un fermo auto, un’ipoteca o un pignoramento illegittimo di Equitalia non dà diritto, al contribuente, di ottenere un risarcimento del danno morale per quanto patito.

I casi nei quali invece è possibile appellarsi alla giustizia per ottenere un risarcimento danni sono quelli nei quali il contribuente subisce un danno grave o quelli nei quali Equitalia è in torto a causa di malafede o colpa grave. Sarà quindi necessario dimostrare di aver subito un grave danno dalle comunicazioni, dalle richieste e dalle imposizioni dell’agenzia di riscossione.

 

 

Risarcimento da Equitalia per danno grave

 

La sentenza in questione ha spiegato che per danno grave si intendono quelle situazioni nelle quali le conseguenze del comportamento illegittimo di Equitalia sono gravi e possano essere quantificate. Per esempio, se venisse imposta un’ipoteca sulla casa a causa della quale viene interrotta una trattativa di vendita. O se venisse imposto il fermo dell’auto a un cittadino che senza quest’ultima è impossibilitato ad andare a lavoro, e a causa di questo venisse licenziato.  In questi casi, se l’agente di riscossione è intervenuto senza averne il diritto, è plausibile, insieme al ricorso, chiedere anche un risarcimento danni per quanto patito a causa della sua condotta.

 

 

Risarcimento da Equitalia, la malafede

 

E’ anche possibile dimostrare una responsabilità processuale aggravata. Per fare ciò è necessario dimostrare al giudice che l’ente riscossore ha agito o ha resistito in causa pur avendo palesemente torto, ossia per malafede o colpa grave. Questo secondo caso risulta essere più complicato, perché si dovrebbe dimostrare la malafede di un ente pubblico. In questi casi è consigliabile, prima di agire legalmente, presentare quantomeno un ricorso in autotutela all’Agente della riscossione e all’ente titolare del credito, in cui vengono messe in evidenza le ragioni dell’illegittimità dell’atto.

 

Risarcimento danni, di cosa si tratta?

Per poter chiedere risarcimento danni devono sussistere questi punti imprescindibili:

  • Si deve aver subito un danno.
  • Vi deve essere un comportamento scorretto o illegittimo di una persona o un ente.
  • Deve esistere un nesso causale tra il comportamento scorretto e il danno subito.
  • Si deve poter provare che il nesso causale tra comportamento e danno sia effettivo.

 

Il consiglio, per chi sia stato vittima di un infortunio a causa di un comportamento illecito di qualcuno, è quello di rivolgersi a un avvocato per poter far valere al meglio i propri diritti.

 

AL Assistenza Legale

Dott. Claudio Bonato

www.alassistenzalegale.it

 

Risarcimento da Equitalia

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