La “tokenizzazione” di beni e servizi quale passo decisivo della sharing economy. Dalle ICO alle STO per le nuove imprese.

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STO Security Token Offers

STO Security Token Offers

Stiamo facendo un passo decisivo verso quell’Internet of Everything e verso quel “salto oltre la specie”, grazie all’interazione con l’Intelligenza Artificiale, che compirà l’umanità.

Abbiamo parlato dell’economia condivisa, c.d. sharing economy, a più riprese spiegando le evoluzioni di Internet, la nascita della blockchain con il Bitcoin e gli sviluppi della tecnologia digitale, l’Internet of Things e l’Internet of Everything. Trovate ampi riferimenti, oltre che nel mio blog di aggiornamento notiziale sul mondo digitale Ultime-Notizie.net, su Il Sole 24Ore, su AffariItaliani e su NanoPress.

Si tratta di una condivisione che da funzionale, di pensiero e di comportamento umano, si fa anche strutturale con la nuova tecnologia digitale. Di questa rivoluzione tecnologica basata sulla condivisione e sulla disintermediazione, sulla sicurezza e trasparenza delle transazioni, siamo tutti spettatori, e per questo dobbiamo essere anche consapevoli degli intrinseci meccanismi.

Un futuro ancora inesplorato, ma già iniziato, di una nuova civiltà fondata sulla condivisione del sapere è già offerto dalle nuove infrastrutture tecnologiche, analoghe alla blockchain, e dagli Smart Contracts.

Perché se una ICO, vale a dire una Initial Coin Offering tramite l’assegnazione di tokens, è stato il primo passo verso la nascita delle nuove criptovalute, ora dobbiamo aspettarci la vera rivoluzione planetaria, paragonabile a quella della nascita di Internet, grazie alle applicazioni non monetarie della blockchain.

Precisiamo che un token è un insieme di informazioni digitali che, all’interno di una blockchain, conferisce un diritto di privativa ad un soggetto. Che cosa collega il bene esistente nella realtà con il bene esistente nel virtuale e registrato in tale registro decentrato e condiviso?  Lo smart contract!  Il neologismo “tokenizzare” significa proprio generare un token e collegarlo a un bene mediante questo tipo di contratto intelligente.

Pensiamo allora, essendo “tokenizzabile” praticamente qualsiasi cosa, dai beni ai servizi, la rivoluzione che avremo non solo nell’economia ma anche nei servizi pubblici e civili. Ogni cosa avrà una sua registrazione in apposite piattaforme digitali più sicure di qualsiasi registro notarile e avrà un proprio valore, pubblico e di mercato, per ogni tipo di scambio e servizio. Primo passo verso quell’Internet of Everything che avevo previsto nei miei precedenti articoli e verso quel “salto oltre la specie”, grazie all’interazione con l’Intelligenza Artificiale, che compirà l’umanità.

Se nell’ambito delle criptovalute l’anno 2017 è stato quello delle ICO, lo scorso anno 2018 è stato quello della verifica nei risultati: la tante truffe in progetti pretenziosi che poi non hanno funzionato hanno indotto le autorità statali di regolamentazione ad adottare misure atte a impedire fantasiosi e insostenibili progetti. Questo per mettere in sicurezza gli investitori, stabilendo procedure idonee a consentire a tutti di verificare quali criptomonete offerte dalle ICO possano essere considerate veri investimenti.

Si può ben dire che il corrente anno 2019 è quello della resa dei conti e della messa in sicurezza delle transazioni con le STO Security Token Offers: si esce dal sistema chiuso della piattaforma che attribuisce un valore inventato ai propri token per attribuire a questi un valore effettivo, pubblico e di mercato, in risposta alle tante istanze di investitori interessati ad un reale ROI Return on Investment grazie all’aumento di valore dei token.

Ecco allora la trasformazione di un utility token in security token, titolo reale assoggettato alle leggi e ai regolamenti che regolano i prodotti finanziari. Le nuove imprese che escono con una ICO per finanziare un progetto dichiareranno ora i loro token come titoli uniformandosi alla normativa statale di riferimento. Questo prelude ad un’economia interamente “tokenizzata” con una corsa delle new companies a rendere sicuri e trasparenti i propri titoli, rintracciabili sulla blockchain con un valore iniziale certo e soggetto poi alle fluttuazioni di mercato.

L’investitore potrà leggere il white paper relativo al progetto e valutare ogni aspetto della STO. Le offerte di token di sicurezza non sostituiranno subito le offerte ICO. Molte nuove imprese usciranno ancora con una ICO per ottenere finanziamenti, magari sotto diverso acronimo, ma il fenomeno scemerà fino a cedere totalmente il passo agli STO, i quali possono essere trattati sotto forma di frazioni, anche infinitesimali, di proprietà di un bene per poter essere commercializzati su di un global security token exchange. Con il vantaggio, tra gli altri, di evitare l’attuale trafila burocratica dei titoli tradizionali anche nei mercati borsistici.

Rapallo, 26.10.2019                                                                  Avv. Giovanni Bonomo – Diritto 24

La “tokenizzazione” di beni e servizi quale passo decisivo della sharing economy. Dalle ICO alle STO per le nuove imprese,
articolo di Giovanni Bonomo

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