Incidenti stradali cosa prevede il Codice della Strada

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Legge sull'omicidio stradale: ecco cosa è cambiato, cosa dicono le norme e come ottenere un risarcimento danni se si fosse vittima di un incidente stradale.

Come noto il Codice Stradale individua al suo interno una serie di regole che ogni utente della strada è chiamato ad osservare, laddove voglia essere esente da ogni tipo di sanzione/responsabilità. Tale gruppo di regole vengono definite “regole comportamentali” e sono individuate all’interno del Titolo V del Codice della Strada (CdS)- articoli dal 140 al 193 pertanto chiariscono anche a seguito di incidenti stradali cosa prevede il Codice della Strada

Ovviamente di queste 56 norme non tutte hanno uguale importanza ai fini della sicurezza della circolazione stradale e non tutte sono riferite a tutti gli utenti; alcune di esse svolgono un ruolo primario, altre un ruolo complementare, altre ancora sono destinate a veicoli o utenti particolari.

Tra queste norme è possibile individuare un nucleo centrale regole, costituito dalle norme generali di sicurezza, ovvero le norme primarie destinate a tutelare la sicurezza stradale.

Si tratta di norme sempre presenti in sede di incidente stradale, nel senso che un incidente stradale è la conseguenza diretta o indiretta della violazione di una di esse.

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A questo nucleo fondamentale appartengono:l’art. 140, che è un’enunciazione di principio e, come tale, ci indica la via per comprendere le finalità di tutte le altre; le norme destinate alla velocità come gli artt. 141 e 142; le norme destinate alla corretta posizione da tenere sulla carreggiata, artt. 143 e 144, le norme sulla precedenza, art. 145; le norme sul sorpasso, art. 148; le norme relative alla distanza di sicurezza, art. 149, ed altre.

Incidenti stradali cosa prevede il Codice della Strada Art.140

Tra tali articoli rilevanza fondamentale ha quindi l’art. 140 CdS , (Principio informatore della circolazione) il quale espressamente prevede che

Art. 140

  1. Gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale.
  2. I singoli comportamenti, oltre quanto già previsto nei precedenti titoli, sono fissati dalle norme che seguono.

Sebbene la norma in oggetto non preveda alcuna sanzione, risulta avere un’importanza fondamentale in quanto elenca le finalità di tutta la normativa sulla circolazione e gli obblighi principali di ogni utente.

L’obbligo primario indicato dalla norma consiste nel dovere di ogni utente ad assumere condotte, comportamenti che non costituiscano pericolo o intralcio per la circolazione affinché sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale.

Questo principio generale è completato poi dalla previsione che tutti i comportamenti stradali, oltre a quanto indicato dalle norme relative alla segnaletica, ai veicoli ed ai conducenti, sono fissati dalle norme successive.

Ma cosa significa che l’utente non debba “costituire intralcio o pericolo per la circolazione”?

L’intralcio è una condizione che interferisce negativamente sulla fluidità del traffico e, come tale, ha indubbia pericolosità in quanto gli ostacoli alla fluidità generano una seria di manovre per adeguarsi e per adattarsi in cui è sempre possibile lo scatenarsi di eventi lesivi; il pericolo, invece, si determina con condotte di guida non rispettose delle regole giuridiche e dei principi di prudenza.

Frequentemente l’art. 140 CdS viene utilizzato dai Giudici ai fini di una più corretta graduazione delle pene e delle sanzioni applicabili in caso di incidenti stradali.

Risarcimento danni al passeggero in caso di incidente stradale, cosa fare e chi è il responsabile

A riguardo si riporta quanto recentemente affermato dalla Corte di Cassazione in tema di omicidio colposo derivante da incidente stradale: con la pronuncia di seguito riportata l’adita corte è infatti giunta a riconoscere la sussistenza di una circostanza aggravante sulla base della sola violazione dell’articolo in oggetto.

“Ai fini della sussistenza dell’aggravante prevista dall’art. 589, coma secondo, cod. pen., è sufficiente la violazione della regola generale di cautela di cui all’art. 140 cod. strada (secondo la quale gli utenti della strada debbono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione ed in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale) che, ponendo un principio informatore della circolazione, è implicitamente richiamata in ogni contestazione di colpa generica” (Cass. Pen., sez. IV, 15/03/2016, n. 18204).

L’art. 140 CdS fornisce quindi il principio cardine in tema di sicurezza stradale, e per tale ragione le norme relative alla velocità, alla posizione dei veicoli, alla precedenza, al sorpasso, alla distanza di sicurezza, all’incrocio tra veicoli, al cambiamento di direzione e di corsia, all’uso dei dispositivi visivi e di illuminazione possono essere considerati diretta esplicitazione dell’art. 140.

Tra tutte le norme del Codice della Strada, quelle sopraelencate acquistano un valore fondamentale ai fini della prevenzione dell’incidentalità e della ricostruzione degli eventi infortunistici.

Vediamone quindi, sinteticamente, di seguito alcune.

Incidenti stradali cosa prevede il Codice della Strada Art. 141 e 142

Gli art. 141 e 142 del CdS disciplinano i limiti di velocità. In particolare l’art. 141 CdS prevede l’obbligo, da parte dell’utente della strada, di adeguare la velocità alle caratteristiche, allo stato, alla massa, al carico del veicolo, alle caratteristiche , alle condizioni della strada, al traffico ed a ogni altra circostanza in modo che sia evitato ogni pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose e della circolazione.

L’art. 142 individua invece le velocità massime consentite distinte per categorie di strade e per tipologie di veicoli, nonché le sanzioni applicabili nel caso di mancato rispetto dei limiti di velocità ivi individuati.

Sanzioni: Di seguito si riporta quindi una sintesi delle sanzioni minime per gli incidenti stradali e cosa prevede il Codice della Strada all’art. 142 CdS:

Comma violato Superamento limite di velocità Importi (dalle ore 7,00 alle ore 22,00) Importi (dalle ore 22,01 alle ore 6,59) PUNTI Sospensione patente
Comma 7 Da 0 a 10 km/h Euro 42,00 Euro 56,00 NO NO
Comma 8 Di oltre 10 km/h e non oltre 40 km/h Euro 173,00 Euro 230,67 3 NO
Comma 9 Di oltre 40 km/h e non oltre i 60 km/h Euro 543,00 Euro 724,00 6 Da 1 a 3 mesi
Comma 9bis Oltre 60 km/h Euro 845,00 Euro  1126,67 10 Da 6 a 12 mesi

Si noti come le sanzioni sono aumentate di un terzo, laddove la violazione sia commessa dalle ore 22,01 alle ore 6,59.

Il comma 11 del suindicato articolo prevede, inoltre, che se la violazione è commessa alla guida di alcune categorie di veicolo (es: autocarri con massa superiore alle 3,5 tonnellate, autotreni, autobus) la sanzione pecuniarie ed accessorie è raddoppiata.

Neopatentati – nel caso che la violazione sia commessa da titolare di patente A2, A, B1 o B, conseguita da meno di 3 anni che supera la velocità di 100 km/h in autostrada o 90 km/h in strada extraurbana principale, concorre con la violazione prevista dall’art. 117 c. 5 (limitazioni nella guida) che prevede la sospensione della patente; è esclusa da questa disposizione la patente A conseguita prima del 19/01/2013.

Incidenti stradali cosa prevede il Codice della Strada Art.143

Incidenti stradali cosa prevede il Codice della Strada avvocato assistenza legale risarcimento danniL’art. 143 CdS, dai commi 1 a 10 individua invece la posizione che deve essere mantenuta dal veicolo durante la circolazione, prevedendo che ciascun veicolo debba circolare sulla parte destra della carreggiata, in prossimità del margine destro della medesima, anche quando la strada è libera (in tale senso si veda Cass. Civ., sez. III, 13 febbraio 2013, n.3543).

Ciascun mezzo deve quindi procedere entro la propria corsia di marcia, senza invadere le corsie di senso opposto, salvo in caso di sorpasso (laddove consentito).

Sanzioni: Per la mancata osservanza delle disposizioni dell’articolo 143 del Codice della Strada è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una determinata somma di denaro, che varia da € 42 ad € 173.

In caso di circolazione contromano la sanzione pecuniaria varia invece da € 167 ad € 665.

Inoltre, alle ipotesi più gravi (guidare contromano in corrispondenza delle curve, dei raccordi convessi o in ogni altro caso di limitata visibilità, ovvero percorrere la carreggiata contromano quando la strada sia divisa in più carreggiate separate), consegue una sanzione pecuniaria più elevata (da  € 327 a € 1.308) la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da 1 a 3 mesi (in caso di recidiva la sospensione è da 2 a 6 mesi).

Incidenti stradali cosa prevede il Codice della Strada Art.145

L’articolo 145 del codice della strada disciplina l’obbligo di precedenza, e conseguentemente, i comportamenti che devono essere tenuti dai conducenti dei veicoli nelle intersezioni non regolate da semafori.

Innanzitutto è previsto che tutti i conducenti, devono approssimarsi all’intersezione usando la massima prudenza al fine di potere affrontare qualunque evenienza, compresa quella che non venga ceduto il passo.

Viene poi posta una regola di carattere generale: salvo diversa segnalazione, quando due veicoli stanno per impegnare una intersezione e comunque in ogni caso in cui le loro traiettorie stiano per intersecarsi, si ha l’obbligo di dare la precedenza a chi proviene da destra; obbligo che, chiaramente, vale anche nei confronti dei veicoli provenienti dal senso opposto e che effettuano la manovra di svolta a sinistra verso area pubblica o privata.

Laddove, a seguito di appositi provvedimenti degli enti proprietari delle strade, sia stata installata apposita segnaleticaRisarcimento danni dalla propria assicurazione negli incidenti stradali: ecco cosa prevede la legge e come far valere al meglio i propri diritti.

derogatoria del suddetto principio, i conducenti sono tenuti a rispettare la predetta segnaletica.

Tenuti all’obbligo di arrestarsi e dare la precedenza a chi circola sulla strada, sono anche i conducenti dei veicoli che giungono da sentieri, trattori, mulattiere, piste ciclabili e luoghi non soggetti a pubblico passaggio.

Sanzioni: Per la mancata osservanza delle disposizioni dell’articolo 145 del codice della strada è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una somma di denaro da un minimo di € 167 ad un massimo di € 665 (aumentata di un terzo, quando la violazione è commessa dopo le ore 22 e prima delle ore 7). Quando lo stesso soggetto incorre, in un periodo di due anni, in una delle violazioni di cui all’articolo 145 per almeno due volte, all’ultima infrazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi.

Incidenti stradali cosa prevede il Codice della Strada Art.146

L’art. 146 CdS impone invece il rispetto della segnaletica stradale, (così come delle indicazione fornite dagli agenti del traffico) all’utente della strada.

Sanzioni: Per la mancata osservanza delle disposizioni dell’articolo 146 è prevista la sanzione amministrativa del pagamento di una somma che varia da un minimo di € 42 ad un massimo di € 173. La sanzione pecuniaria risulta essere tuttavia più elevata nella specifica ipotesi in cui il conducente del veicolo prosegua la marcia, nonostante le segnalazioni del semaforo o dell’agente del traffico vietino la marcia stessa (in tal caso la sanzione pecuniaria varia da € 167 ad € 665).

Quando lo stesso soggetto incorre, in un periodo di due anni, in una delle violazioni di cui al comma 3 all’articolo 146 (proseguire la marcia nonostante le segnalazioni del semaforo o dell’agente del traffico lo vietino) per almeno due volte, all’ultima infrazione consegue la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi.

Incidenti stradali cosa prevede il Codice della Strada Art.149

L’art. 149 del codice della strada disciplina la distanza di sicurezza tra veicoli, cioè lo spazio che deve intercorrere fra due veicoli che circolano nella stessa direzione di marcia. La finalità è quella di evitare il tamponamento del veicolo che precede e che rallenti o si fermi di fronte a qualsiasi ostacolo che anche imprevedibilmente si presenti sulla carreggiata.

Il comma 1 del citato articolo 149, che si pone come regola generale, non indica qual è la misura della distanza di sicurezza non essendo quantificabile con precisione. L’articolo 348 del regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada elenca, in modo meramente indicativo, alcuni dei fattori che devono essere tenuti in considerazione per valutare concretamente quanto spazio deve essere lasciato libero rispetto al veicolo che precede. Esso stabilisce che la distanza va commisurata alla velocità, alla prontezza dei riflessi del conducente, alle condizioni del traffico, alle caratteristiche particolari della strada, alle condizioni atmosferiche, al tipo e allo stato di efficienza del veicolo, all’entità del carico e ad ogni altra circostanza influente.

Incidenti stradali responsabilità e onere avvocato responsabilità risarcimento danniOra, poiché la quantificazione di tale distanza dipende sostanzialmente dalla velocità del veicolo, considerando che la stessa prontezza di reazione varia da individuo ad individuo e nello stesso è suscettibile di oscillazioni per le particolari condizioni psico-fisiche del momento e che il tempo di percezione aumenta a seconda delle condizioni di visibilità, appare chiaro che nella pratica lo spazio minimo suddetto risulta quanto mai teorico.

Una distanza fissa viene invece stabilita nei commi 2 e 3 dell’articolo 149, solo per alcune categoria di veicoli (per lo più i c.d. mezzi pesanti) e solo per determinate situazioni

Sanzioni: Il regime sanzionatorio dell’articolo 149 si articola in modo progressivamente più grave a seconda che dalle violazioni derivi o meno un incidente stradale ed anche in base all’entità dei danni cagionati dall’urto ai veicoli e alle persone coinvolte. Quindi, la sanzione amministrativa pecuniaria nella misura minore si riferisce solamente alle violazioni che non abbiano causato incidenti oppure questi abbiano avuto conseguenze minime per i veicoli o causato lesioni lievi alle persone (sanzioni da € 42 a € 173). La sanzione pecuniaria è aumentata se dalla collisione derivi un danno grave ai veicoli (si va da € 87 a € 344).

La sanzione pecuniaria più alta è prevista nei casi in cui dalla collisione derivino lesioni gravi alle persone (da € 430 ad € 1.731): tali sono ritenute le lesioni con almeno 40 giorni di prognosi, oltre a quelle lesioni che provochino incapacità attitudinali provvisorie o permanenti, malattie o deformazioni insanabili, perdita di arti, indebolimento di organi o di sensi eccetera. Per l’ipotesi in trattazione (trasgressore che provoca lesioni ad altre persone) l’articolo 222 del codice della strada prevede la sanzione amministrativa accessoria della sospensione (sino ad massimo di 3 anni) o della revoca della patente di guida. Qualora dall’incidente siano derivati gravi danni ai veicoli e lesioni gravi alle persone, si applicano congiuntamente le sanzioni previste per le singole ipotesi e sopra ripotate.

Generalmente, in caso di tamponamento, tutta la responsabilità del fatto viene attribuita al conducente che pone in essere l’omissione di cui all’articolo 149.

Tuttavia la giurisprudenza, in alcune sentenze, si è anche espressa prendendo in esame il comportamento del conducente del veicolo tamponato, individuando come possibile il concorso di colpa: si pensi al caso cambiamento imprevedibile di direzione senza tempestiva segnalazione oppure di arresto improvviso ed immotivato del veicolo (Cassazione Penale, sezione IV, 20 marzo 1978, n. 551 e 13 marzo 1981).

Numerose sono comunque le sentenze della Cassazione riguardo alla esclusione di responsabilità per colpa del conducente del veicolo tamponato, concorso non ipotizzabile nemmeno quando il veicolo venga improvvisamente bloccato.

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